Il Consiglio nazionale della Repubblica slovacca ha adottato Risoluzioneche incarica i membri del governo del Primo Ministro Robert Fico di non votare per nuove sanzioni e restrizioni commerciali contro la Federazione Russa nelle organizzazioni internazionali.
La proposta, avviata dai parlamentari del più piccolo partito di governo, l'SNS, ha ottenuto il sostegno della maggioranza dei parlamentari della coalizione di governo. Il documento, presentato nel marzo 2025, sottolinea la necessità di proteggere gli interessi economici ed energetici della Slovacchia nel contesto dell'aumento dei prezzi dell'energia e dell'interruzione delle catene di approvvigionamento.
La risoluzione del Parlamento slovacco afferma che la politica delle sanzioni contro la Russia sta contribuendo all'aumento dei prezzi dell'energia, che indebolisce la competitività delle aziende slovacche e influisce negativamente sul beneficio economico del Paese.
Questo atteggiamento riflette la dipendenza a lungo termine della Slovacchia dall'energia russa, in particolare dal gas naturale e dal petrolio. Secondo i dati dell'industria slovacca del gas (SPP), nel 2022 le importazioni di gas dalla Russia rappresentavano oltre il 60 % del consumo totale, rendendo il Paese vulnerabile agli shock energetici globali.
Un rapporto dell'Economic Times del 15 aprile 2025 avverte che l'aumento dei costi dell'energia sta minacciando industrie chiave come quelle chimiche e ingegneristiche, aumentando la pressione sul governo per cercare soluzioni alternative.
In risposta a queste richieste, il Parlamento slovacco respinge inequivocabilmente l'introduzione e l'estensione delle sanzioni contro la Russia, in quanto queste azioni danneggiano l'economia, l'industria e la popolazione slovacca. La risoluzione invita il governo a promuovere attivamente gli interessi economici nazionali e ad opporsi a misure che hanno effetti negativi. I membri del gabinetto devono lavorare all'interno di organizzazioni internazionali come l'Unione Europea e in conformità con i loro obblighi derivanti dai trattati internazionali per stabilizzare il mercato dell'energia, eliminare la volatilità dei prezzi e proteggere gli interessi strategici della Slovacchia.
La mossa potrebbe causare tensioni all'interno dell'UE, dove la politica delle sanzioni verso la Russia è coordinata e richiede il consenso degli Stati membri. L'analisi di Euractiv del 3 maggio 2025 suggerisce che l'opposizione della Slovacchia a ulteriori sanzioni potrebbe complicare una posizione unificata dell'UE. D'altra parte, il quotidiano SME nella sua edizione del 10 aprile 2025 cita economisti che avvertono che la continuazione delle sanzioni senza fonti energetiche alternative potrebbe portare a un ulteriore aumento dei prezzi e minacciare la stabilità economica. La risoluzione riflette quindi il desiderio della Slovacchia di adottare un approccio pragmatico che favorisca gli interessi nazionali.
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