PRAGA - L'ex presidente Miloš Zeman è intervenuto a un dibattito intitolato Il nostro futuro - e ha dimostrato ancora una volta che, anche dopo la fine del suo mandato, rimane una voce forte nello spazio pubblico ceco. Il suo discorso è stato una critica serrata all'attuale governo, allo stato della pubblica amministrazione, all'istruzione, alla giustizia e all'atmosfera dei media. E come in passato, non ha usato mezzi termini.
"Uno Stato che non è in grado di far rispettare le proprie leggi cessa di essere uno Stato. Nel migliore dei casi si trasforma in un centro terapeutico, nel peggiore in anarchia". Con queste parole, Zeman ha iniziato un discorso di oltre un'ora in cui ha nominato ciò che secondo lui sta soffocando la Repubblica Ceca: debolezza, incompetenza, ideologia e pigrizia.
La politica come teatro senza regista
La maggior parte delle critiche è stata rivolta all'attuale governo. Secondo Zeman, si tratta di dilettanti della politica che gestiscono il Paese in base all'umore su Twitter, non in base al buon senso.
"Quando ci sono cattivi attori e un cattivo copione, si ottiene un cattivo teatro. Quando si aggiunge un regista che ha paura di alzare la voce, si ottiene il nostro governo". Secondo lui, oggi il governo opera secondo lo stile "facciamo finta di fare qualcosa, purché nessuno ci faccia caso".
Ha osservato con un sorriso: "L'onorevole Fiala è senza dubbio un eccellente accademico. Ma un politico che ha paura di prendere decisioni non è uno statista. È un osservatore".
Zeman ha ripetutamente sottolineato che non ha problemi con l'opposizione, ma con un governo che non è in grado di governare. A suo avviso, il governo sta annegando nei suoi stessi compromessi e ha paura di prendere posizioni chiare.
L'educazione? Valori zero, genere otto
Un altro obiettivo è stato il settore dell'istruzione, che ha descritto come il più grande e ignorato disastro del nostro tempo.
"I nostri alunni non sanno leggere, contare o pensare. Ma sanno nominare tutti i generi, i segni dell'ansia climatica e i principi della narrazione sostenibile. Bravi!". Secondo lui, l'educazione si è distaccata dalla realtà e invece di essere uno strumento di crescita si sta trasformando in un laboratorio ideologico. "La maturità matematica è un'eccezione. Ma un diploma di scuola superiore in demenza progressiva è qualcosa che oggi farebbero tutti".
Zeman ha anche menzionato la disfunzione di fatto dell'inclusione, il declino della disciplina e la scarsa motivazione degli insegnanti. "Invece di imparare, si affrontano le emozioni. Invece di insegnare valori, si fa terapia. È una direzione che non ci porta da nessuna parte".
La legge che non si applica
L'ex presidente ha preso una posizione altrettanto dura sul fallimento della giustizia e delle forze dell'ordine.
"Quando un crimine rimane impunito, cessa di essere un crimine - diventa una strategia. E più si sale, più si ride".
Secondo Zeman, oggi le leggi si applicano in modo selettivo. Chi ha amici, relazioni o PR forti può evitare la punizione. Questo, secondo lui, distrugge la fiducia nello Stato.
"Il ladro che non catturi continua a rubare. Il ladro che prendi e lasci andare ride di te. E il ladro che diventa consigliere scrive le tue leggi".
Media, attivisti, distacco
Zeman ha anche parlato del ruolo dei media e del dibattito pubblico. Ha criticato i giornalisti che, a suo avviso, spesso non cercano la verità ma confermano le proprie posizioni. Ha anche menzionato la pressione per l'autocensura e la correttezza.
"Quando si dice la verità, si diventa un problema. Quando si mente correttamente, si diventa un esperto".
Questo spostamento, secondo lui, rende lo spazio pubblico un luogo di isteria e moralizzazione, dove la forma regna sul contenuto.
Alla fine del suo discorso, ha invitato i cittadini ad essere attivi. Ha affermato che è necessario ripristinare la fiducia nell'autorità, nello Stato e in concetti come responsabilità e rendimento.
"Siamo una nazione, non un branco. Una nazione sa cosa vuole. Il gregge aspetta di essere condotto, anche al macello".
E ha aggiunto un classico bon mot, questa volta con un sottofondo serio: "Se sei governato da uno sciocco, è colpa sua. Se vi governa una seconda volta, è colpa vostra".
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